AUDIO 20 - TOXIC MARY
AUDIO 20 - TOXIC MARY
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Una Madonna che allatta. Un gesto antico, intimo e carico di dolcezza. Ma qui, al posto del latte, vi è una bottiglietta con un simbolo di pericolo: un teschio nero, inconfondibile. L’etichetta avverte: il contenuto è tossico. Si tratta di Toxic Mary, uno dei lavori più celebri e controversi di Banksy, realizzato nel 2003 in forma di serigrafia. La scena è semplice ma destabilizzante. La Vergine, ritratta secondo i canoni iconografici classici, diventa simbolo di un amore contaminato. Banksy colpisce uno dei simboli più forti della cultura occidentale – la maternità sacra – per denunciare un mondo in cui persino ciò che nasce come nutrimento rischia di diventare veleno. Cosa è tossico, secondo Banksy? L’educazione? La religione? L’autorità che dovrebbe proteggerci? L’opera non offre risposte facili. Ma è chiaro che la fede cieca, il potere istituzionale e la propaganda, sono tutti sotto accusa. L’artista li mostra come elementi che, invece di nutrire, possono soffocare o avvelenare le generazioni future. La tecnica è essenziale: pochi colori, linee nette e atmosfera cupa. Come spesso accade nelle sue serigrafie, l’autore costruisce un’immagine a metà tra sacro e profano, tra denuncia e ironia. Il messaggio arriva diretto, quasi brutale, ma non privo di poesia: come se anche in questo gesto pericoloso sopravvivesse una forma di amore disperato. Toxic Mary fa parte di una serie limitata, oggi ricercatissima. Ma, al di là del valore collezionistico, resta una delle opere più emblematiche del suo stile: provocatorio, simbolico, capace di spiazzare con pochi segni e di far riflettere anche dopo che abbiamo distolto lo sguardo.