AUDIO 1 - INTRODUZIONE Play
La mostra “BANKSY e la Street Art” è organizzata da ARTIKA in collaborazione con Deodato Arte e la Città di Conegliano, e presenta, per la prima volta a Conegliano, un’ampia selezione di opere del grande artista inglese. Accanto a lui, trovano spazio alcuni dei nomi più significativi di questa forma di espressione: da Keith Haring e Blek Le Rat, considerato il padre dello stencil, passando per Shepard Fairey, noto come Obey e Invader. Non mancano poi artisti contemporanei quali TvBoy, Mr Savethewall e Mr Brainwash, diventato celebre anche grazie al documentario Exit Through the Gift Shop. L’esposizione racconta un indiscutibile fenomeno dell’arte e della cultura contemporanee. Quello che ha visto l’arte urbana, nel volgere di pochi anni, passare dall’essere un’espressione underground e minoritaria, a divenire la corrente artistica più conosciuta e mainstream del mondo. Attraverso le opere dei suoi protagonisti, vengono esplorati i grandi temi che attraversano la…
AUDIO 2 - STREET ART Play
Il nome stesso “Street Art” evoca suggestioni forti e contraddittorie. Da un lato rappresenta una rottura con l’arte ufficiale e museale; dall’altro, proprio queste opere nate in opposizione alle istituzioni culturali vengono oggi accolte e celebrate da quel medesimo sistema. Artisti nascosti dietro pseudonimi, a volte ricercati tanto dai collezionisti quanto dalle forze dell’ordine, ricordano figure storiche come Caravaggio: amatissimo ma sempre in fuga. Le radici della Street Art sono antiche e nobili: dai graffiti preistorici alla pittura murale medievale, fino al muralismo messicano del dopoguerra e alla propaganda fascista in Italia. In comune, vi è l’idea di un’arte pubblica e accessibile. Negli anni ’70, dopo il golpe cileno di Pinochet, l’arte parietale si sviluppò come forza politica e collettiva: murales antifascisti e solidali vennero spesso realizzati da associazioni o gruppi di attivisti. Accanto all’immagine, anche la scrittura divenne fondamentale.…

AUDIO 3 - BANKSY Play
Banksy è l’unico artista ad essere oggetto costante di un dibattito pubblico. Egli è il più misterioso e controverso artista del nostro tempo, sempre capace di produrre notizie da copertina. Parlare della sua biografia è una vera e propria impresa, dal momento che la sua identità non è ancora stata svelata. Nativo di Bristol, a partire dagli anni Novanta ha iniziato a realizzare stencil di grande realismo, quasi sempre animati da un messaggio politico, anticapitalistico e antiautoritario. Le sue opere si relazionano profondamente con l’ambiente che le ospita, arrivando a noi con lo scopo di destabilizzare la nostra percezione. Soldati armati che dipingono il gesto della pace, bambini che indossano maschere antigas, ragazzine che abbracciano pezzi di artiglieria. Le composizioni di Banksy non intendono esclusivamente stupirci per il loro soggetto ma, spesso, fanno parlare di sé per la loro collocazione. Il più noto street artist al mondo ha lavorato sul muro che separa…

AUDIO 4 - FLOWER THROWER Play
Flower Thrower, conosciuta anche come Love is in the Air, è una delle opere più iconiche di Banksy. L’immagine raffigura un manifestante con il volto coperto, nell’atto di lanciare un mazzo di fiori al posto di una molotov. Il soggetto è stato spesso reinterpretato come simbolo del conflitto israelo-palestinese. Questo tema ha sempre toccato da vicino l’artista di Bristol, che nel tempo ha cercato di attirare l’attenzione dell’Occidente sulle difficili condizioni in cui vivono i palestinesi. La versione più nota del murales apparve nel 2003, dipinta su un garage di Gerusalemme Est. Anni dopo, nel 2017, una variante incorniciata venne esposta alle pareti del Walled Off Hotel di Betlemme, un progetto artistico e politico ideato dallo stesso artista. A un primo sguardo superficiale, la figura potrebbe sembrare quella di un ribelle palestinese. Ma osservando meglio, si intuisce che potrebbe trattarsi in realtà di un giovane occidentale, forse agiato, coinvolto in una…

AUDIO 5 - FORGIVE US ... Play
Forgive Us Our Trespassing è un’opera densa di significati, ideata nel 2010 in collaborazione con un gruppo di studenti d’arte di Los Angeles. Originariamente dipinto su un muro della Mission Grotto Church a Salt Lake City, il murale ritrae un giovane writer in ginocchio con le mani giunte in preghiera e una bomboletta spray ancora stretta tra le dita. Un’immagine che coniuga sacro e profano, ribellione e redenzione. Nella versione in mostra, il soggetto è immerso in un’atmosfera più cupa e monocromatica, quasi del tutto grigia. Gli occhi del ragazzo sono coperti da una banda rettangolare, come a suggerire una censura, o forse una protezione: il volto dell’artista urbano diventa anonimo, simbolo universale di una generazione spesso invisibile, colpevolizzata e fraintesa. Banksy riflette sul labile confine tra arte e vandalismo, tra libertà d’espressione e necessità di seguire le regole. L’opera sembra chiederci: siamo disposti a perdonare chi, per farsi sentire,…
AUDIO 6 - RATS Play
L’artista che più ha ispirato Banksy all’inizio della sua carriera è senza dubbio lo street artist francese Blek le Rat. Queste le parole dell’artista di Bristol: “Ogni volta che dipingo qualcosa di leggermente originale, scopro che Blek le Rat l’aveva già fatto, solo vent’anni prima”. Uno degli elementi più ricorrenti nell'immaginario di Banksy è il topo, figura che l’artista riprende dal suo collega francese. Questo piccolo animale diventa simbolo dell’artista ribelle, colui che opera ai margini, contro l’ordine costituito. Il termine inglese “rat” cela un’arguta trovata linguistica: è infatti l’anagramma di “art”. Nei lavori dell’artista, i topi non sono mai innocui spettatori. Essi agiscono: forzano serrature, imbrattano muri, compiono gesti eclatanti pur rimanendo in silenzio. Le loro sagome, realizzate con la tecnica dello stencil, compaiono ovunque nello spazio urbano. Nel suo libro Wall and Piece, Banksy ne offre una descrizione potente:…

AUDIO 7 - QUEEN VIC Play
La famiglia reale inglese è da sempre un bersaglio perfetto per gli artisti punk, e Banksy non fa eccezione. Anzi, raccoglie con entusiasmo l’eredità di quella tradizione nata negli anni Ottanta e contribuisce a ridicolizzare a suo modo le icone del potere. Una delle sue opere più famose in questo senso è Queen Vic. Una provocazione talmente efficace da essere acquistata dalla pop star Christina Aguilera per più di ventimila sterline. In quest’opera vediamo la Regina Vittoria impegnata in un atto sessuale con un’altra donna, in una posa piuttosto esplicita, nota nel gergo come “queening”. Un gioco di parole pungente, ma non casuale: Banksy prende di mira la rigida visione morale della sovrana, ricordando che fu proprio lei ad affermare – con grande convinzione – che le donne non potevano essere omosessuali. La regina fu anche tra le sostenitrici di leggi contro l’omosessualità, in linea con il suo approccio ultraconservatore. Nello stencil troviamo i classici…
AUDIO 8 - INVADER Play
Invader è una delle figure più enigmatiche e influenti della Street Art contemporanea. Attivo dalla fine degli anni ’90, ha conquistato le strade del mondo con migliaia di piccoli mosaici ispirati all’estetica dei videogiochi arcade del decennio precedente. Il suo nome è un omaggio al gioco Space Invaders del 1978, da cui ha tratto non solo il proprio pseudonimo, ma anche la cifra stilistica: alieni pixelati composti da minuscole piastrelle colorate, disseminati sui muri delle città come fossero virus culturali. Il suo è un linguaggio universale, immediato, che fonde cultura pop, nostalgia videoludica e attitudine da hacker. Invader si definisce un UFA – “Unidentified Free Artist” (cioè un “artista libero non identificato”) – giocando ironicamente sul concetto di UFO. Le sue incursioni non sono autorizzate, ma studiate con precisione militare: ogni installazione è mappata e documentata in un sistema che lui stesso definisce “invasione”. L’opera Alert,…

AUDIO 9 - KEITH HARING Play
Keith Haring, dopo una tradizionale formazione artistica, iniziò attorno al 1980 a diffondere il proprio marchio artistico sui muri delle metropolitane, venendo spesso multato e in qualche caso temporaneamente trattenuto dalle autorità poliziesche. Le sue proverbiali f igure stilizzate sono deliberatamente ispirate al mondo dei fumetti, primitive certo, ma al tempo stesso “pop”, facilmente apprezzabili da un vasto pubblico. Questo connubio tra diverse espressioni culturali e la sua innegabile originalità lo portarono a divenire presto una star dell’underground newyorkese. Nelle metro le sue opere venivano spesso staccate e rivendute a peso d’oro. Questo fenomeno, al limite della legalità, lo proiettò nel sistema dell’arte, capace di accoglierlo anche in virtù dell’amicizia professionale con Andy Warhol. Inizialmente Haring dipingeva figure isolate, tratteggiate con rapidità nei sotterranei, ma presto le sue composizioni si infittirono di figure e segni. Oltre…
AUDIO 10 - BANKSQUIAT Play
Usando uno dei suoi proverbiali giochi di parole, Banksy unisce il suo nome d’arte a quello di uno dei mostri sacri del graffitismo (e dell’arte contemporanea in genere): Jean-Michel Basquiat. In questo omaggio al suo predecessore, l’artista di Bristol fonde due elementi fondamentali: da un lato impiega la pratica (ampiamente utilizzata dagli street artist) dell’appropriazione e dall’altro realizza un’allegoria del capitalismo consumistico, rappresentato come una giostra in cui anche i capolavori artistici si trasformano in merce di consumo, venendo continuamente riprodotti su magliette o arbitrariamente reinterpretati per nuove campagne pubblicitarie. Banksquiat raffigura così una ruota panoramica in cui tutte le cabine sono state sostituite dal famoso motivo della corona di Basquiat, il suo marchio di fabbrica, uno dei suoi primi tag. Realizzando il suo disegno in grigio con le corone delineate in gesso bianco su fondo nero, Banksy omaggia anche l’altro grande…
AUDIO 11 - NO BALL GAMES Play
No ball games apparve per la prima volta nel contesto della celebre mostra Barely Legal a Los Angeles nel 2006. Un’altra versione vide la luce su di un muro nel nord di Londra nel 2009. L’opera ritrae una coppia di bambini impegnata a giocare con un cartello stradale che riporta la scritta “No ball games” (“vietato giocare a palla”). Essi utilizzano il cartello come se si trattasse effettivamente di una palla. L’immagine, nel consueto stile a stencil, è chiaramente carica di ironia. L’artista ci comunica il fatto che anche le attività ludiche dei bambini sono oggi sottoposte a rigidi controlli e regolamentate. In pieno stile Banksy, l’opera ci spinge ad agire infrangendo queste regole restrittive. L’artista prende in giro i governi iperprotettivi che interferiscono con le scelte personali, anche nella sfera del tempo libero. I bambini devono perciò essere interpretati in senso più ampio. Essi rappresentano simbolicamente le persone in generale, costantemente…
AUDIO 12 - CND SOLDIERS Play
CND Soldiers mostra due soldati inginocchiati a terra. Uno impugna un fucile e osserva con attenzione l’ambiente circostante, pronto a intervenire. L’altro, sorprendentemente, tiene in mano un pennello e sta dipingendo un grande simbolo rosso della pace su un muro. Quel segno – diventato icona internazionale del pacifismo – nacque nel 1957 come emblema della Campagna per il Disarmo Nucleare nel Regno Unito. Banksy gioca sull’assurdo contrasto: due militari armati impegnati a realizzare un messaggio pacifista. Il colore rosso gocciolante, simile al sangue, suggerisce tuttavia che persino le cosiddette “missioni di pace” possano generare violenza. In questa scena i soldati non sono né eroi né strumenti della guerra: essi diventano quasi dei writer, che tracciano il simbolo come gesto di ribellione o speranza. Il murale, comparso inizialmente vicino al Parlamento britannico durante una manifestazione contro la guerra in Iraq, si legava alle proteste guidate da Brian Haw,…

AUDIO 13 - PULP FICTION Play
Nel 2003, a Londra, fece la sua comparsa Pulp Fiction, un’opera che omaggia l’omonimo f ilm di Quentin Tarantino del 1994, condividendone lo spirito ironico e dissacrante. Qui, la violenza tipica del film viene ridicolizzata: John Travolta e Samuel L. Jackson, invece delle pistole, impugnano un paio di banane, unici elementi a colori in una composizione interamente in bianco e nero. L’intento è chiaro e immediato; più che una critica, l’opera sembra una celebrazione parodistica del cinema hollywoodiano. Il murales apparve in Old Street, una zona simbolo della Street Art londinese. Tuttavia, nel 2007, le autorità dei trasporti di Londra decisero di rimuoverlo, sostenendo che incitasse alla violenza e contribuisse a creare un’atmosfera di degrado urbano. La decisione sollevò polemiche: per molti, l’opera era diventata una vera e propria meta culturale, attrattiva per turisti e visitatori appassionati dell’artista. In risposta alla censura, Banksy realizzò una seconda…
AUDIO 14 - GOLF SALE Play
Golf Sale è la reinterpretazione di una celebre immagine: quella scattata nel 1989 da Jeff Widener durante la sanguinosa repressione del Movimento Democratico in Cina. Nell’originale, un uomo solitario si trova davanti a una fila di carri armati nel tentativo disperato di fermarne l’avanzata: un gesto di coraggio diventato simbolo universale della resistenza non violenta. Banksy riproduce fedelmente quella scena, ma introduce un elemento dirompente: al posto delle borse della spesa, il manifestante impugna un cartello con la scritta “Golf Sale” e una freccia direzionale. Il messaggio dell’artista si sposta così dalla critica alla Rivoluzione culturale maoista – tema originario della fotografia – a una riflessione sull’apatia consumistica dell’Occidente. Banksy una volta ha dichiarato: “Non possiamo fare nulla per cambiare il mondo finché il capitalismo non crolla. Nel frattempo, dovremmo andare tutti a fare shopping per consolarci”. Con questa frase, l’opera…

AUDIO 15 - FLAG Play
Flag mostra un gruppo di bambini e ragazzi vittoriosamente in cima a un’auto bruciata, mentre alza la bandiera americana. I protagonisti sono ritratti come giovani diseredati delle periferie urbane. Grazie alla presenza scenografica di una grande luna d'argento, la scena assume un tono drammatico. I bambini sono stati scelti come soggetto per simboleggiare il futuro, ma contribuiscono al tempo stesso ad accrescere la gravità delle questioni affrontate. In Flag, si potrebbe pensare che quei bambini rappresentino la gioventù statunitense, ancora ambiziosa di realizzare il sogno americano. Ma l'opera potrebbe anche suggerire un velato commento all'enorme quantità di denaro speso per sostenere le guerre, lasciando migliaia di persone senza sostegno nei ghetti. La composizione è anche una rivisitazione dell'iconico scatto Raising the Flag on Iwo Jima del fotografo americano Joe Rosenthal, scattata il 23 febbraio del 1945. La foto originale raffigura sei marines americani che sollevano…

AUDIO 16 - NAPALM Play
Napalm è tra le opere più forti ed emotivamente coinvolgenti di Banksy. Con questo lavoro, l’artista ha confermato il suo impegno politico e la volontà di denunciare i legami tra guerra, potere economico e industria militare. L’immagine proposta è un’accusa diretta contro il capitalismo aggressivo, l’occupazione coloniale e le conseguenze devastanti che questi fenomeni hanno avuto sulla vita dei più vulnerabili. Al centro dell’opera troviamo una bambina, ritratta come nel celebre scatto fotografico vincitore di un premio Pulitzer: corre nuda, in preda al terrore, dopo un attacco con il napalm durante la guerra del Vietnam. Banksy inserisce accanto a lei due figure apparentemente rassicuranti: Topolino e Ronald McDonald. Il contrasto è scioccante. Da un lato, il dolore insopportabile di una vittima di guerra. Dall’altro, i simboli più noti dell’intrattenimento e del consumismo americano, rappresentanti di multinazionali che promuovono un mondo allegro e spensierato.…
AUDIO 17 - KIDS ON GUNS Play
Nel 2003, Banksy realizzò Kids on Guns, un’opera con vernice spray su tela. Grazie alla tecnica utilizzata, pur appartenendo a una serie limitata, l’opera può essere considerata a tutti gli effetti un pezzo unico. L’immagine ritrae due bambini stilizzati: un maschio con un orsacchiotto e una femmina con un palloncino a forma di cuore in rosso. I due stanno in cima a una montagna di armi – fucili, pistole, bombe – una vera e propria piramide di violenza. È un contrasto potente tra l’innocenza infantile e l’orrore della guerra. Il bimbo consola la bambina appoggiandole una mano sulla spalla, gesto di solidarietà e speranza che emerge dal cuore della distruzione. Il palloncino rosso può essere interpretato come simbolo della fragilità del sentimento, destinato a scoppiare in un mondo violento. La composizione richiama l’impianto piramidale del capolavoro di Delacroix, La Libertà che guida il popolo, incarnando la tensione tra oppressione e aspirazione alla libertà.…
AUDIO 18 - MR. SAVETHEWALL Play
Mr. Savethewall è un artista di Como che ama reinterpretare temi e costumi della società contemporanea in chiave ludica o polemica, ironica o dissacrante. Una “decostruzione e ricostruzione dei codici linguistici” condivisi che Mr. Savethewall attua attraverso le modalità e le tecniche tipiche della Street Art, privilegiando l’uso dello stencil su supporti non convenzionali: come cartone, carta da pacchi, legno, metallo e materiali di riciclo. Come recita il suo pseudonimo, Mr. Savethewall vuole “salvare i muri”. Egli non dipinge direttamente sulle pareti pubbliche, ma ne salvaguarda l’integrità fissando le sue opere temporaneamente con quattro pezzi di nastro adesivo giallo agli angoli. I suoi primi lavori, apparsi per le strade di Como, vennero rimossi dai passanti per essere incorniciati: un gesto spontaneo che catalizzò l’attenzione del pubblico e del sistema dell’arte, portando presto l’artista a esporre in gallerie e spazi pubblici. L’opera Fuck Control…

AUDIO 19 - OBEY Play
Il massimo interprete contemporaneo nell’uso del poster con finalità artistiche è Shepard Fairey, meglio noto come Obey. Egli impiega il medium più economico della Street Art per lanciare i suoi messaggi spesso significativi da un punto di vista politico e sociale. Il pubblico ha cominciato a identificarlo come Obey a partire dal 1989, quando iniziò a tappezzare le città con sticker e manifesti che raffiguravano il volto del wrestler André the Giant accompagnato dall’imperativo “Obey” (ovvero “obbedisci”). Fu l’origine di un impero culturale. Shepard Fairey ha avuto la capacità (anche imprenditoriale) di dare vita ad una vera e propria factory, che sforna quotidianamente poster (in varie tirature e pertanto con prezzi altamente variabili) e merchandising. Tutto è destinato alla vendita, con l’obiettivo di f inanziare e moltiplicare le sue iconografie su scala planetaria. Le sue opere sono vagamente ispirate ai poster politici tra le due guerre (a sua volta…

AUDIO 20 - TOXIC MARY Play
Una Madonna che allatta. Un gesto antico, intimo e carico di dolcezza. Ma qui, al posto del latte, vi è una bottiglietta con un simbolo di pericolo: un teschio nero, inconfondibile. L’etichetta avverte: il contenuto è tossico. Si tratta di Toxic Mary, uno dei lavori più celebri e controversi di Banksy, realizzato nel 2003 in forma di serigrafia. La scena è semplice ma destabilizzante. La Vergine, ritratta secondo i canoni iconografici classici, diventa simbolo di un amore contaminato. Banksy colpisce uno dei simboli più forti della cultura occidentale – la maternità sacra – per denunciare un mondo in cui persino ciò che nasce come nutrimento rischia di diventare veleno. Cosa è tossico, secondo Banksy? L’educazione? La religione? L’autorità che dovrebbe proteggerci? L’opera non offre risposte facili. Ma è chiaro che la fede cieca, il potere istituzionale e la propaganda, sono tutti sotto accusa. L’artista li mostra come elementi che, invece di nutrire, possono…

AUDIO 21 - NOLA Play
Nel 2008, durante un soggiorno a New Orleans, Banksy realizzò un’opera dal forte impatto emotivo. Il murales nacque nel contesto del disastro provocato dall’uragano Katrina ed è diventato un’esplicita denuncia dell’inefficienza delle autorità locali nel gestire l’emergenza. Protagonista, ancora una volta, è una bambina. La piccola indossa un vestito scuro con maniche corte e colletto bianco. Tiene un ombrello sopra la testa, ma, paradossalmente, è proprio dall’interno che sembra provenire la pioggia che la bagna. Guardandosi attorno, la protagonista scopre che fuori da quell’apparente protezione c’è in realtà il sole. Il suo volto comunica un mix di emozioni: tra stupore e vulnerabilità. L’uragano Katrina ebbe un forte impatto sulle popolazioni colpite. Nonostante fosse previsto un fondo federale di 20 milioni di dollari, il sindaco di New Orleans fu colto impreparato. Quando il disastro colpì, le autorità impiegarono due giorni prima di ordinare…

AUDIO 22 - MR BRAINWASH Play
All’interno di una mostra dedicata alla Street Art non poteva mancare Thierry Guetta, noto anche con lo pseudonimo di Mr. Brainwash. L’artista e writer francese vanta nobili parentele nell’ambito, essendo cugino dell’artista Invader. La svolta nella sua carriera avvenne a Los Angeles, dove Mr. Brainwash si fece conoscere nel mondo dell’arte dopo aver incontrato Banksy. Ispirato da questo incontro, egli decise a sua volta di diventare un artista, come illustrato nel documentario cult Exit Through the Gift Shop. Il suo stile eclettico fonde elementi di Pop Art, graffiti e cultura popolare, impiegando colori vivaci e audaci collage. Nelle sue opere convivono messaggi di critica sociale e svariate citazioni di immagini commerciali. Nel 2008, inaugurò la sua prima mostra-evento, Life is Beautiful, che riscosse un enorme successo, attirando l’attenzione dei media e dei collezionisti d’arte. Da quel momento la sua attività è in costante ascesa, con significative…

AUDIO 23 - TVBOY Play
È presente in mostra, con alcune sue composizioni, l’artista palermitano Salvatore Benintende, meglio noto con il nome d’arte TvBoy. Lo street artist, nato negli anni Ottanta, è esponente di punta del movimento Neo Pop. TvBoy non è soltanto uno pseudonimo ma un vero e proprio alter ego che l’artista raffigura frequentemente come simbolo di distinzione dalla cultura massificata delle nuove generazioni, massificazione causata, come dice il nome, dalla televisione. Dal 2005 l’artista risiede stabilmente a Barcellona, dove si occupa di interventi di arte urbana e di design. Memorabile la sua partecipazione ad una mostra dedicata alla Street Art, presso il PAC di Milano nel 2007, dove l’artista presentò tre tele bianche, con lo scopo di dipingerle direttamente in galleria ad inizio mostra, proprio per affermare che l'arte nata in strada non può essere intrappolata su una tela dentro un museo. I suoi interventi artistici non si limitano all’Italia e alla Spagna, ma sono…

AUDIO 24 - TROLLEYS Play
Trolleys (spesso tradotto in I cacciatori di carrelli) è un’opera molto nota nella quale Banksy rivela pienamente la sua capacità di fondere la Street Art, i graffiti e una pungente satira alla società. L’immagine ci presenta tre uomini preistorici in un ambiente scarno. Notiamo una straordinaria somiglianza con le scene di caccia tratteggiate nelle caverne dagli uomini primitivi. I personaggi hanno diverse armi con le quali si preparano ad aggredire la cacciagione. Le prede che si presentano davanti ai loro occhi non sono però dei mammuth o altri animali selvatici, ma degli attualissimi carrelli della spesa. È l’ennesimo atto d’accusa nei confronti del capitalismo, una efficace satira sull'impatto che il consumismo ha nei nostri confronti. I carrelli hanno cambiato la propria natura. Essi non sono più fedeli alleati del nostro shopping quotidiano, in quanto sono diventati creature pericolose dalle quali difendersi. Il messaggio è facilmente comprensibile: noi…
