
Napalm è tra le opere più forti ed emotivamente coinvolgenti di Banksy. Con questo lavoro, l’artista ha confermato il suo impegno politico e la volontà di denunciare i legami tra guerra, potere economico e industria militare. L’immagine proposta è un’accusa diretta contro il capitalismo aggressivo, l’occupazione coloniale e le conseguenze devastanti che questi fenomeni hanno avuto sulla vita dei più vulnerabili. Al centro dell’opera troviamo una bambina, ritratta come nel celebre scatto fotografico vincitore di un premio Pulitzer: corre nuda, in preda al terrore, dopo un attacco con il napalm durante la guerra del Vietnam. Banksy inserisce accanto a lei due figure apparentemente rassicuranti: Topolino e Ronald McDonald. Il contrasto è scioccante. Da un lato, il dolore insopportabile di una vittima di guerra. Dall’altro, i simboli più noti dell’intrattenimento e del consumismo americano, rappresentanti di multinazionali che promuovono un mondo allegro e spensierato. La scelta non è casuale: l’artista vuole denunciare l’indifferenza delle grandi aziende nei confronti delle sofferenze causate dalle politiche dei Paesi da cui provengono. L’opera non si limita a ricordare gli orrori del Vietnam, ma parla anche di conflitti più recenti, come la guerra in Iraq del 2003. Il messaggio è chiaro: dietro l’apparenza innocente delle icone commerciali, si cela una realtà fatta di sfruttamento, violenza e ricerca del profitto a ogni costo. Banksy ci invita a riflettere su come la cultura del consumo riesca a mascherare, e perfino a normalizzare, tragedie umane che non dovrebbero mai essere ignorate. La famosa fotografia intitolata The Terror of War venne scattata l'8 giugno 1972 dal fotografo Nick Ut in Vietnam. L'anno successivo, il fotografo vinse sia il Premio Pulitzer che il World Press Photo of the Year. La fotografia originale scosse profondamente il pubblico di tutto il mondo, mostrando senza alcuna mediazione il dolore patito dai bambini vietnamiti. Fortunatamente la protagonista, malgrado le gravi ustioni alla schiena, è sopravvissuta all’attacco e attualmente vive in Canada.
