Golf Sale è la reinterpretazione di una celebre immagine: quella scattata nel 1989 da Jeff Widener durante la sanguinosa repressione del Movimento Democratico in Cina. Nell’originale, un uomo solitario si trova davanti a una fila di carri armati nel tentativo disperato di fermarne l’avanzata: un gesto di coraggio diventato simbolo universale della resistenza non violenta. Banksy riproduce fedelmente quella scena, ma introduce un elemento dirompente: al posto delle borse della spesa, il manifestante impugna un cartello con la scritta “Golf Sale” e una freccia direzionale. Il messaggio dell’artista si sposta così dalla critica alla Rivoluzione culturale maoista – tema originario della fotografia – a una riflessione sull’apatia consumistica dell’Occidente. Banksy una volta ha dichiarato: “Non possiamo fare nulla per cambiare il mondo finché il capitalismo non crolla. Nel frattempo, dovremmo andare tutti a fare shopping per consolarci”. Con questa frase, l’opera assume un doppio significato: da un lato è una parodia del vuoto culturale generato dal consumismo; dall’altro, resta un omaggio a chi trova il coraggio di opporsi al potere, anche da solo. Le proteste di Piazza Tienanmen iniziarono ad aprile 1989 e culminarono nel giugno dello stesso anno, quando il governo cinese proclamò la legge marziale e inviò l’Esercito Popolare di Liberazione a occupare Pechino. I soldati, armati di fucili d’assalto, spararono sui manifestanti e sui cittadini che cercavano di fermarli. Widener, fotografo dell’Associated Press, si trovava sul posto per documentare il passaggio dei carri armati. Inizialmente si irritò per la presenza dell’uomo, convinto che stesse rovinando lo scatto; ma si rese conto ben presto di aver immortalato uno dei momenti più emblematici del Novecento.
AUDIO 14 - GOLF SALE
