CND Soldiers mostra due soldati inginocchiati a terra. Uno impugna un fucile e osserva con attenzione l’ambiente circostante, pronto a intervenire. L’altro, sorprendentemente, tiene in mano un pennello e sta dipingendo un grande simbolo rosso della pace su un muro. Quel segno – diventato icona internazionale del pacifismo – nacque nel 1957 come emblema della Campagna per il Disarmo Nucleare nel Regno Unito. Banksy gioca sull’assurdo contrasto: due militari armati impegnati a realizzare un messaggio pacifista. Il colore rosso gocciolante, simile al sangue, suggerisce tuttavia che persino le cosiddette “missioni di pace” possano generare violenza. In questa scena i soldati non sono né eroi né strumenti della guerra: essi diventano quasi dei writer, che tracciano il simbolo come gesto di ribellione o speranza. Il murale, comparso inizialmente vicino al Parlamento britannico durante una manifestazione contro la guerra in Iraq, si legava alle proteste guidate da Brian Haw, storico attivista per la pace. Era il periodo in cui si cominciava a mettere seriamente in dubbio la veridicità delle prove che avevano giustificato l'intervento militare nel paese arabo. Tramite quest’opera, Banksy rovescia ogni logica: chi dovrebbe obbedire agli ordini e fare la guerra, si fa invece portavoce di un desiderio di cambiamento. L’immagine diventa pertanto una risposta visiva a una delle sue frasi più celebri: “I più grandi crimini non sono commessi da chi infrange le regole, ma da chi esegue gli ordini: quelli che sganciano bombe e massacrano villaggi.” CND Soldiers non è solo una critica all’uso della forza: è un invito a pensare un altro modo di costruire la pace, anche per chi, normalmente, la impone con le armi.
AUDIO 12 - CND SOLDIERS
